MISTO STABILIZZATO: cos’è, a cosa serve e dove si trova.

MISTO STABILIZZATO

Cos’è e a cosa serve il misto stabilizzato.

Il misto stabilizzato oppure il misto granulare stabilizzato è un prodotto della terra utilizzato in edilizia e nelle infrastrutture stradali. Come tale, è ecocompatibile ed ecosostenibile.

Perché viene utilizzato in edilizia.

Per la sua natura compositiva esso viene impiegato principalmente per la realizzazione di sottofondi stradali in quanto possiede, dopo opportune lavorazioni meccaniche, caratteristiche di compattezza che consentono di creare un supporto macro-omogeneo per la successiva realizzazione di asfalti, pavimentazioni in bitume, calcestruzzo drenante, cemento drenante e in generale pavimentazioni drenanti.

Dove si trova.

La sua origine è di tipo alluvionale: l’esondazione dei fiumi nell’arco delle ere ha portato con sé terre e materiale lapideo di origine calcarea (ghiaia, ciottoli e sabbie) trasportato assieme all’acqua. Essa per la sua stessa natura fluida si è poi allontanata per gravità lasciando sedimentare il materiale che in queste condizioni prende il nome di misto natura perché la sua composizione è stata dettata dal susseguirsi di eventi naturali.

Nel corso dei millenni il continuo ripetersi di cicli di esondazione dei fiumi e la successiva sedimentazione del materiale ha portato alla formazione delle pianure. Il distacco da rocce dalle montagne a seguito di cicli di gelo-disgelo e altri fattori concomitanti, ne ha provocato la frantumazione. A seguito del trascinamento a valle da parte delle acque, il materiale si è pian piano levigato e per rotolamento e contatto con elementi dello stesso tipo ha assunto la classica forma tondeggiante rientrando nella categoria della ghiaia. Il misto natura o detto anche misto naturale di cava viene comunemente identificato anche come tout venant.

MISTO-STABILIZZATO

Misto naturale di cava o tout venant

Misto Stabilizzato o misto granulare stabilizzato? La loro composizione.

Il misto natura può quindi essere composto da ciottoli di grandi dimensioni, ghiaia, sabbie e terra. Questi componenti forniscono al materiale una compattezza e una resistenza allo schiacciamento e deformazione, tali da considerarlo un materiale stabilizzato: motivo per cui viene detto misto stabilizzato. Esso si definisce poi misto granulometricamente stabilizzato se gli inerti facenti parte della miscela vengono opportunamente vagliati e/o frantumati nella giusta percentuale definendone la curva granulometrica più idonea all’utilizzo prefissato.

Campi di impiego.

Campi di impiego.

Normalmente come già detto trova soprattutto impiego nella preparazione dei sottofondi di superfici adibite a strade, parcheggi e marciapiedi, ma anche come riempimento di scavi in trincea nella posa di sottoservizi quali cavidotti, condotte e tubazioni della linea di acque bianche o acque nere e in generale per impianti tecnologici interrati.

Il misto stabilizzato posato e rullato in strati di circa 30 cm di spessore, viene utilizzato solitamente con una granulometria 0-30 mm. Ciò significa che ha subìto precedentemente una vagliatura per limitare il diametro degli inerti, ma si può trovare in natura già di queste dimensioni. Se ritenuto necessario, strati più profondi non direttamente a contatto con la pavimentazione di finitura (asfalto, misto cementato,cemento drenante, Ecoground, Ecodrain ecc…) possono essere realizzati con misto natura non setacciato che contiene quindi inerti di dimensioni maggiori. Andrà comunque effettuata una rullatura per consentirne la compattazione.

Un’alternativa: il misto granulare riciclato.

Ormai da anni la crescente attenzione rivolta alla difesa dell’ambiente ha posto il quesito in merito allo smaltimento dei materiali. In edilizia, molti dei materiali derivanti dalle demolizioni di edifici hanno trovato nuovamente impiego nello stesso campo. In particolare, materiali lapidei, calcestruzzo e i laterizi pieni (mattoni) mantengono le loro caratteristiche meccaniche anche dopo essere frantumati. Il loro riutilizzo risulta quindi idoneo per la realizzazione di sottofondi di strade, marciapiedi e piste ciclabili.

L’utilizzo quindi di questi materiali sottoposti a vagliatura e mescolati fra di loro forniscono un valido strato di supporto per la realizzazione delle pavimentazioni esterne drenanti e non. Essi hanno quindi i seguenti vantaggi:

– trovano di nuovo impiego in edilizia;

– risolvono il problema del loro smaltimento;

– sono ecosostenibili ed ecocompatibili;

– costano meno del fratello nobile granulato stabilizzato naturale.

Pertanto questo materiale è una valida alternativa al misto granulare stabilizzato.

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